L’Europa vuole essere all’avanguardia nella lotta contro l’inquinamento da materie plastiche. Il 18 gennaio gli Stati membri dell’UE hanno confermato l’accordo provvisorio raggiunto tra la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo su una nuova direttiva per introdurre restrizioni su alcuni prodotti in plastica monouso. Nel 2021 i cittadini europei diranno addio, tra gli altri prodotti, alle posate di plastica, alle piastre di plastica e alle cannucce di plastica.
L’obiettivo della direttiva, che fa parte della strategia europea per le materie plastiche, è quello di proteggere l’ambiente e ridurre i rifiuti marini evitando l’emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2. Tuttavia, va sottolineata l’importanza dei benefici economici che il nuovo regolamento apporterà: la direttiva potrebbe evitare danni ambientali che costerebbero l’equivalente di 22 miliardi di euro (24,9 miliardi di dollari) entro il 2030 e far risparmiare ai consumatori i previsti 6,5 miliardi di euro (7,38 miliardi di dollari). Il governo spagnolo ha già annunciato il suo impegno a conformarsi alla prossima direttiva.
Rifiuti marini in plastica
Le misure discusse sono strettamente correlate alle ultime stime sulla lettiera marina, secondo la Commissione europea, la plastica rappresenta l’85% della lettiera delle spiagge, con conseguenze catastrofiche per l’ambiente. L’organizzazione WWF ha già evidenziato i drammatici effetti che l’uso eccessivo della plastica, la cattiva gestione dei rifiuti e il turismo di massa stanno avendo nel Mar Mediterraneo, il mare più visitato d’Europa.
Secondo il rapporto del WWF del 2018 “Out of the plastic trap: save the Mediterranean from plastic pollution”, i grandi pezzi di plastica feriscono, soffocano e spesso uccidono gli animali marini, comprese le specie protette e minacciate. Ma sono le microplastiche che hanno raggiunto livelli record di concentrazione (1,25 milioni di frammenti per km2 nel Mediterraneo), minacciando molte specie animali e persone che entrano nella catena alimentare. E’ particolarmente preoccupante il caso della Spagna, che è il secondo paese a versare più plastica nel Mediterraneo (solo dopo la Turchia) e il quarto paese dell’UE che consuma più plastica.
“La lettiera marina è un problema globale in crescita. Abbiamo tutti sentito l’avvertimento del World Economic Forum e di altri che, misurato in peso, ci sarà più plastica dei pesci negli oceani del mondo entro il 2050 se continueremo a scaricare plastica in mare al ritmo attuale. Non possiamo permettere che ciò accada. Per questo motivo l’Unione europea interviene per limitare l’uso di alcuni prodotti in plastica usa e getta per i quali esistono buone alternative senza plastica. E faremo pagare ai produttori di plastica per la pulizia”, ha dichiarato Elisabeth Köstinger, ministro federale austriaco per la sostenibilità e il turismo, quando ha annunciato l’accordo UE lo scorso dicembre.