Un altro grosso pericolo per le nostre amiche api!!!! Il calabrone gigante giapponese detto anche vespa mandarinia.
Spesso questi temibili insetti attaccano gli alveari delle api. In genere la tecnica utilizzata è questa: quando un esploratore di Vespa mandarinia trova un alveare di api, emette un ferormone che comunica agli altri calabroni l’esatta posizione dell’alveare.
Il calabrone gigante asiatico è 5 volte più grande e 20 volte più pesante dell’ape mellifera. Grazie alle sue potenti mandibole, un singolo esemplare di calabrone può uccidere 40 api in un minuto. Molto spesso con un solo morso è capace di dividere un ape in due.
Una volta che tutte le api sono state uccise i calabroni si nutrono del miele presente nell’alveare ed utilizzano le larve per alimentare le loro larve.
Le api europee (Apis mellifora) che sono state importate in Asia per la produzione di miele, sono praticamente inermi di fronte alla Vespa mandarinia. Le specie native dell’Asia invece, come ad esempio l’Apis japonica cerana, hanno sviluppato un interessante tecnica di difesa.
In pratica queste api, quando rilevano la presenza di un calabrone esploratore, lo lasciano avvicinare e poi lo ricoprono letteralmente con i loro corpi. A questo punto le api muovono velocemente le ali producendo un grande calore. Questo cuoce letteralmente il calabrone e gli impedisce di comunicare la posizione dell’alveare ai suoi simili.
Il calabrone gigante asiatico ha una grande testa di color arancione con occhi di colore scuro, una grande mandibola ed un paio di antenne marroni.
Il corpo della regina misura 5 cm e le ali, di color grigio scuro, quando sono aperte, misurano circa 8 cm. I maschi e le api operaie invece hanno dimensioni leggermente più piccole che vanno dai 3,5 ai 3,9 cm di lunghezza.
La Vespa mandarina ha 3 paia di zampe, quelle anteriori più chiare, le centrali e le posteriori più scure. L’addome presenta un’alternanza di strisce nere e giallo arancio.
A differenza delle api, il pungiglione del calabrone gigante asiatico non è uncinato e non resta quindi nell’addome dell’insetto anche dopo la puntura.
Il calabrone gigante asiatico vive per lo più nelle foreste in pianura e nelle zone collinari dove il clima è temperato e dove c’è abbondanza di cibo. Le zone boschive rappresentano anche l’ambiente ideale per la costruzione dei nidi.
Questi insetti trascorrono i mesi freddi all’interno di alberi marcescenti o sottoterra. Al risveglio la regina dà inizio alla costruzione del nido che avviene sottoterra con l’occupazione di una tana abbandonata (di roditori o altri animali).
La profondità dei loro nidi varia dai 6 ai 60 cm. In alcuni casi il nido può anche essere costruito all’interno di un albero cavo. Il nido viene costruito con materiale vegetale prodotto dalla masticazione della corteccia di giovani rami.
Il veleno viene iniettato nelle vittime per mezzo del pungiglione che misura 6 mm. Il veleno, che contiene 8 diversi componenti,danneggia i tessuti umani provocando un dolore molto forte. La sua tossicità è inferiore a quella della comune ape ma la sua pericolosità è data dalla maggior quantità iniettata.
Tra i composti presenti nel veleno c’è una feromone che è in grado di richiamare gli altri componenti della colonia di calabroni giganti asiatici. Questo fatto aumenta a dismisura il potere aggressivo di questi temibili insetti.
Il veleno contiene inoltre una neurotossina chiamata mandaratossina che può essere letale per gli esseri umani. Questa tossina può portare alla morte in caso di allergia e se la quantità iniettata è di una certa rilevanza.
Ogni anno in Giappone muoiono circa 40 persone a causa della puntura della Vespa mandarinia. I decessi sono causati nella maggior parte dei casi da una reazione allergica alle tossine del veleno.
In tutti i casi di decessi registrati al mondo, la maggior parte sono avvenuti per shock anafilattico o per arresto cardiaco. Nei casi di punture multiple, il veleno provoca seri danni ai reni, al cuore ed al fegato.
In caso di una o più punture è necessario recarsi al più presto presso un presidio medico. Se si è impossibilitati a farlo occorre chiamare i soccorsi e nell’attesa è consigliabile lavare la ferita con acqua, tè o vino rosso.
Queste 2 ultime bevande contengono tannini che sono efficaci contro alcuni componenti del veleno.
È consigliato anche l’utilizzo di pomate antistaminiche ed a base di cortisone. In caso di puntura i movimenti bruschi attirano ancora di più i calabroni giganti asiatici. Per evitare di essere punti più volte si consiglia di allontanarsi con calma evitando movimenti dettati dal nervosismo.
La Vespa mandarinia protegge il proprio nido in un raggio di 10 metri. Se si scorge un nido e si supera tale soglia, si rischia di venir attaccati e punti da più esemplari.
Sembra che questi insetti siano attratti dal colore nero. Se indossate indumenti di questo colore tenetevi ben alla larga dai nidi dei calabroni giganti asiatici.
Il calabrone gigante asiatico è un predatore insaziabile. Le sue prede preferite sono le api, le mantidi ed altre specie di calabroni. Quando la loro colonia è matura, questi insetti diventano ancora più aggressivi per procurarsi il cibo. In poco tempo sono capaci di sterminare intere colonie di api.
Nel suo habitat naturale la Vespa mandarinia non ha predatori. L’unica minaccia nei suoi confronti è rappresentata come sempre dall’uomo che con la deforestazione sta riducendo sempre più l’habitat naturale di questi insetti.
In alcuni paesi del Giappone addirittura, le larve di questi calabroni sono considerate delle prelibatezze. Vengono infatti consumate crude o fritte.
Ultimamente in Asia si stanno producendo degli integratori e delle bevande energetiche a base di secrezioni larvali di calabrone gigante asiatico. Tali prodotti vengono pubblicizzati come integratori per migliorare la resistenza fisica.
I Calabroni Giganti e le Api
Spesso questi temibili insetti attaccano gli alveari delle api. In genere la tecnica utilizzata è questa: quando un esploratore di Vespa mandarinia trova un alveare di api, emette un ferormone che comunica agli altri calabroni l’esatta posizione dell’alveare.
Il calabrone gigante asiatico è 5 volte più grande e 20 volte più pesante dell’ape mellifera. Grazie alle sue potenti mandibole, un singolo esemplare di calabrone può uccidere 40 api in un minuto. Molto spesso con un solo morso è capace di dividere un ape in due.
Una volta che tutte le api sono state uccise i calabroni si nutrono del miele presente nell’alveare ed utilizzano le larve per alimentare le loro larve.
Le api europee (Apis mellifora) che sono state importate in Asia per la produzione di miele, sono praticamente inermi di fronte alla Vespa mandarinia. Le specie native dell’Asia invece, come ad esempio l’Apis japonica cerana, hanno sviluppato un interessante tecnica di difesa.
In pratica queste api, quando rilevano la presenza di un calabrone esploratore, lo lasciano avvicinare e poi lo ricoprono letteralmente con i loro corpi. A questo punto le api muovono velocemente le ali producendo un grande calore. Questo cuoce letteralmente il calabrone e gli impedisce di comunicare la posizione dell’alveare ai suoi simili.
Attualmente non è presente nel nostro Paese. Per essere esatti, ci sono state delle segnalazioni nel Nord-Italia, ma non sono state ufficializzate poiché tali segnalazioni sono da attribuire alla Vespa velutina. (V. velutina, non è più pericolosa di un nostrano calabrone europeo comunemente nota anche come calabrone a zampe gialle, ma anch’essa letale per le api )è stata accidentalmente introdotta dalla Cina ad altre parti nel mondo tra cui l’Europa) La presenza della V. velutina in Italia è stata accertata in Liguria, a Vallecrosia, nel 2012 Successivamente è stata segnalata anche in Piemonte con tanto di nidi, con il timore che possa essere arrivata in Toscana, quindi possiamo cominciare a sospettare che, oltre a essere una specie alloctona in Italia, sia potenzialmente invasiva, anche perché negli ultimi anni è stata segnalata spesso in altre regioni d’Europa, quindi rimane il dubbio che possa stabilizzarsi.